Le origini


Un cono di roccia che si eleva per 806 mt. sul livello del mare, al centro fra Alatri, Fiuggi e Ferentino.
Sembra che Tarquinio il superbo, ultimo re di Roma cacciato nel 510 a.C., si rifugiò sul monte Antenna (l'attuale Fumone) facendone fortificare la sommità. Tenne un'assemblea a Ferentino dove Volsci ed Ernici si allearono per marciare contro Roma.
Dopo la caduta dell'Impero, Roma divenne vulnerabile. L'antico monte Antenna fu individuato e scelto come vedetta a vigilare sulla valle dai colli Albani fino a Cassino. Manifestava con segnali di fumo l'avvicinarsi degli eserciti nemici. Tale funzione determinò il nome Fumone. "Quando Fumone fuma, tutta Campagna trema": Campagna era il nome della regione che comprendeva circa il territorio che oggi coincide con la provincia di Frosinone.
Diventò presto un castello fortificato e autosufficiente. Erano stati creati anche orti interni e cisterne per resistere in caso di assedio. Ne ha subiti molti, anche da personaggi illustri come Enrico VI, nipote del Barbarossa, che nel 1186 sulla via della Terra Santa, tento invano di saccheggiare la rocca.
Intorno al XII secolo, per le mutate situazioni politiche, fu utilizzato dallo Stato Pontificio come prigione di massima sicurezza. Vi furono inviati il Prefetto di Roma Pietro de' Pierleoni e l'antipapa francese Maurice Bourdin, ma il più celebre prigioniero fu senza ombra di dubbio Celestino V, rinchiuso da Bonifacio VIII nel luglio del 1295, fino alla sua morte che avvenne il 19 Maggio 1296.

 

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